Incidenza e conseguenze dei sintomi depressivi nell’arteriopatia periferica

La depressione è una delle principali cause di disabilità in tutto il mondo e rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo ed il peggioramento di alcune malattie, tra le quali la più studiata è la patologia ischemica cardiaca. La prevalenza della depressione varia nelle diverse statistiche tra il 5-10% in diversi paesi; mentre la prevalenza delle arteriopatie periferiche si stima che colpisca circa 8 milioni di uomini e donne negli Stati Uniti e quasi 200 milioni di uomini e donne a livello mondiale. Negli ultimi anni la possibile correlazione tra queste due patologie ha attirato l’attenzione di diversi ricercatori, esperti in psichiatria e psicologia clinica.

Tra questi, il gruppo di lavoro guidato dalla Dott.ssa Marina Daskalopoulou ha recentemente pubblicato un studio di tipo osservativo (studio di coorte) su di una vasta popolazione che ha dimostrato una reale correlazione tra malattie cardiovascolari e depressione.

Nello specifico sono stati arruolati 1,356,578 pazienti in un periodo di riferimento di tre anni, tutti liberi al momento dell’inserimento nello studio da malattie cardiovascolari. Tra questi individui ben 39.747, ovvero quasi il 3% della popolazione presa in esame, hanno avuto una diagnosi di nuova insorgenza di sindrome depressiva maggiore. Tali soggetti avevano una maggiore prevalenza di fumo, diabete, uso di farmaci anti-ipertensivi. Nello studio è stato rilavato che la presenza di depressione è stata associata con un rischio più elevato di sviluppare una patologia cardiovascolare: angina stabile (HR = 1,38, 95% CI 1,32-1,45), angina instabile (HR = 1,70, Cl 1,60-1,82), infarto del miocardio (HR = 1,21, Cl 1,16-1,27), morte coronarica-non trattata (HR = 1,23, Cl 1,14-1,32), insufficienza cardiaca (HR = 1.18 , Cl 1,13-1,24), TIA (HR = 1,31, Cl 1,25-1,38), ictus ischemico (HR = 1,26, Cl 1,18-1,34), emorragia intracerebrale (HR = 1,30, Cl 1,17-1,45), ed arteriopatia ostruttiva cronica degli arti inferiori (HR = 1,24, Cl 1,18-1,30). Più deboli associazioni sono state trovate con l’arresto cardiaco e la morte cardiaca improvvisa, con l’emorragia subaracnoidea, e con gli aneurismi dell’aorta addominale. Questo studio dunque dimostra che la depressione è associata ad un aumentato rischio di una vasta gamma di malattie cardiache, cerebrovascolari e malattie vascolari periferiche.

Recentemente la Dott.ssa Mary M. McDermott ed il suo gruppo hanno pubblicato un lavoro mirato ad individuare nello specifico la correlazione tra depressione ed arteriopatia ostruttiva periferica. Nello studio sono stati arruolati 951 partecipanti con arteriopatia periferica (PAD) e 478 senza PAD.

Nelle analisi statistiche di questo studio di coorte, aggiustate per correlazione con età, sesso, razza, indice di massa corporea, fumo, comorbidità, istruzione e reddito, hanno dimostrato che i pazienti affetti da PAD presentavano un più alto rischio di sviluppare una sindrome depressiva (hazard ratio [HR ] = 1,54, 95% CI = 1,05-2,25, p = 0,026). Inoltre il lavoro dimostra come i partecipanti affetti da PAD con già una diagnosi di depressione all’arruolamento avevano più alti tassi di mortalità durante il follow-up. (54/186 [29.0%] vs 153/765 [20,0%]).

Alla luce di queste recenti pubblicazioni possiamo concludere che le persone affette da arteriopatia periferica hanno un rischio maggiore di sviluppare la depressione, ed inoltre che i pazienti affetti da depressione a loro volta presentano un rischio maggiore di sviluppare una patologia cardiovascolare.

Dott. Emanuele Incoronato

Riferimenti bibliografici:

  • Mary M. McDermott et al. J Am Heart Assoc. 2016;5: e002959 (PMC4943270)
  • Marina Daskalopoulou et al., CArdiovascular Research Using LInked Bespoke Studies and Electronic Health Records (PMC4841529)
  • Alize J. Ferrari et al., PLoS Med. 2013 Nov;10(11):e1001547 (PMC3818162)

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