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L’aneurisma dell’aorta addominale: l’importanza di una diagnosi precoce

L’aneurisma dell’aorta addominale è una dilatazione dell’aorta, l’arteria più grande del nostro organismo, nel suo tratto intraddominale. Per parlare di aneurisma il diametro di questa arteria deve raggiungere almeno i 3 cm (considerando un valore normale intorno ai 1,5-2,5 cm). I valori normali variano a seconda del sesso, età e massa corporea del soggetto. Questa patologia colpisce circa l’ 1,62-7,2% della popolazione generale di età superiore ai 50 anni. E la sua incidenza aumenta con l’avanzare dell’età.

Spesso decorre in maniera del tutto asintomatica, ma a volte si manifesta con la rottura dell’aorta. La rottura è frequentemente fatale; circa il 70% dei soggetti muore prima di raggiungere l’ospedale. Tra coloro che riescono ad essere sottoposti all’intervento chirurgico in urgenza, soltanto il 41% riesce a sopravvivere.

Il rischio annuale di rottura varia in relazione alle dimensioni dell’aneurisma: è prossimo allo zero per aneurismi tra i 3 ed i 3,9 cm, 1% per quelli tra 4 e 4,9 cm, mentre raggiunge l’11% in quelli tra 5 e 5,9 cm.

I fattori di rischio correlati allo sviluppo dell’aneurisma dell’aorta addominale comprendono il sesso maschile, l’abitudine al fumo di sigaretta, aterosclerosi, ipertensione ed ipercolesterolemia, familiarità per patologia aneurismatica e l’età avanzata.

Alla luce di questi dati appare di fondamentale importanza lo screening clinico-strumentale volto all’identificazione precoce di questa patologia. Oltre all’esame clinico, eseguito da medici specialisti, i mezzi strumentali a nostra disposizione sono rappresentati dall’ecocolorDoppler e dalla TC con mezzo di contrasto.

L’ecocolorDoppler rappresenta un’indagine non invasiva, a basso costo, ripetibile, ma soprattutto con una elevata sensibilità nell’individuare aneurismi anche di piccole dimensioni. Questo esame consente, non solo di individuare e calcolare le dimensioni dell’aneurisma, ma permette altresì uno studio della sua morfologia al fine di poter stabilire il più corretto approccio terapeutico ed eventualmente pianificare il tipo di intervento chirurgico necessario. Le linee guida internazionali raccomandano infatti l’intervento chirurgico per aneurismi di diametro uguale o superiore ai 5,5 cm, ma ci sono altri elementi che vanno presi in considerazione, come la sua conformazione, eventuali lesioni parietali e le dimensioni dell’aorta sana adiacente.

Numerosi studi hanno confermato come lo screening in soggetti di età superiore ai 64 anni sia in grado di ridurre la mortalità correlata alla rottura di aneurisma dell’aorta addominale del 50% a 15 anni. Tale decremento appare ancor più significativo nei soggetti che presentano i fattori di rischio sopra indicati. Lo screening ecografico si è dimostrato altresì in grado di ridurre il numero di interventi chirurgici eseguiti in urgenza, consentendo infatti una più corretta pianificazione dell’intervento ed abbassando così il tasso di complicanze intra- e post-operatorie.

 

Primary Care Screening for Abdominal Aortic Aneurysm: A Systematic Evidence Review for the U.S. Preventive Services Task Force. AHRQ Publication No. 14-05202-EF-1 January 2014

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Diagnosi ecografia delle placche aterosclerotiche carotidee

L’ictus rappresenta la principale patologia responsabile di disabilità cronica e la terza più comune causa di morte nei paesi sviluppati, superato soltanto dalla patologia coronarica e dal cancro (dati della World Health Organization). Circa il 20-30% di tutti i casi di eventi ischemici cerebrali sono correlabili alla presenza di una lesione aterosclerotica a livello delle arterie carotidi. Poiché la patologia aterosclerotica carotidea presenta spesso un’evoluzione asintomatica, per alcuni pazienti la prima manifestazione della malattia è rappresentata da un’ischemia cerebrale severa. 

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