Circa l’1% della popolazione nei paesi industrializzati soffre di ulcere degli arti inferiori e circa ¾ di queste lesioni sono correlate ad una condizione di alterazione della circolazione venosa.
I fenomeni che possono determinare questi cambiamenti nel flusso ematico venoso sono rappresentati dall’occlusione venosa e/o da una incompetenza del sistema valvolare. In entrambi i casi la conseguenza è un aumento della pressione venosa che può determinare l’insorgenza di eczema, edema e deposizione a livello cutaneo di globuli rossi ed altre sostanze, come fibrina e pigmenti del ferro. Tutto ciò causa una fibrosi tessutale locale con conseguente riduzione del trasporto di ossigeno e nutrienti e successiva ischemia, che ha come effetto finale l’ulcerazione della cute. Per questo motivo il trattamento dell’ulcera venosa e la prevenzione della sua recidiva devono innanzitutto essere volte alla riduzione della pressione ematica venosa.
La terapia compressiva rappresenta uno dei capisaldi del trattamento delle flebo-linfopatie. Essa, infatti, risulta il metodo più semplice ed efficace per potenziare la funzione delle pompe muscolari e proteggere il microcircolo dalle conseguenze dell’ipertensione venosa. La sua efficacia risiede nella capacità di ridurre il calibro venoso con migliore collabimento dei lembi valvolari sani e riduzione dei reflussi patologici, come ad esempio quelli di perforanti incontinenti. La pressione esterna esercitata dal bendaggio aumenta la pressione tessutale favorendo il riassorbimento dei liquidi interstiziali sia venosi che linfatici. La riduzione dell’edema e dell’infiammazione locale favorisce la guarigione dell’ulcera.
‘Il confezionamento di un bendaggio compressivo è da considerarsi un’arte, richiede un lungo apprendistato nonché una perfetta conoscenza delle indicazioni e dei materiali da utilizzare e, soprattutto, non può essere improvvisato poiché un bendaggio mal fatto o, comunque, non adeguato, potrebbe provocare al paziente spiacevoli conseguenze, talvolta anche gravi’. Così le linee guida della Società italiana di Flebologia sottolineano l’importanza del concetto che il confezionamento del bendaggio rappresenta una vera e propria ‘somministrazione’ e come tale deve essere eseguita da personale esperto e qualificato. Infatti è l’operatore che modula la pressione che deve esercitare il bendaggio, ovviamente sempre in correlazione alle caratteristiche dei materiali utilizzati.